Analisi ABC
Approfondimento statistico usato soprattutto in logistica per definire i prodotti di un assortimento in ottica di category management.
Nel selezionare gli articoli da trattare in un’impostazione “category”, può essere utile fare un’analisi ABC, che è il nome che si dà a un approfondimento statistico usato soprattutto in logistica. Esso serve a identificare il grado di importanza dei prodotti in un assortimento o in un magazzino.
L’analisi ABC consiste nel classificare gli elementi di un insieme, secondo una particolare caratteristica, in tre gruppi, chiamati appunto A, B e C. Per quanto riguarda i prodotti venduti, possiamo classificarli per fatturato o per quantità. Otterremo due diverse classifiche, una riguardante l’importanza economica, l’altra relativa al numero di atti d’acquisto.
Per ogni analisi, metteremo nel gruppo A i primi in classifica, nel B i mediani, nel C gli ultimi. Sta a noi definire i confini dei gruppi, che potranno essere un certo livello di fatturato (o di numero di pezzi), oppure una percentuale sul totale (per esempio i prodotti più venduti fino ad arrivare al 20% -o a una diversa percentuale- del totale referenze).
È evidente che tali analisi possono portare un notevole aiuto nella definizione dell’assortimento, suggerendo di togliere dal portafoglio alcune oppure tutte le referenze del gruppo C. Attraverso l’utilizzo di una matrice ABC incrociata, poi, è possibile dar vita, in modo concreto, a un’ottimizzazione del magazzino, data la dinamicità del modello. Infatti, questa ci permette non soltanto di verificare l’andamento delle categorie nel tempo, al fine di prevenire il rischio di stock out, ma anche di osservare il ciclo vitale dei prodotti trattati. Infatti, un prodotto che, per esempio, si trova nell’area 9 (fatturato C – scorte C) è molto probabilmente alla fine della sua vita e la farmacia può, o forse deve, prendere in considerazione l’opportunità di eliminarlo dalla propria gamma.
Se ci occupiamo di prodotti, normalmente la classe A vale l’80% in valore e circa il 20% in unità, la classe B vale il 15% in valori e circa i 35% in pezzi, la classe C il 5% in valori e il 45% in unità. L’analisi ABC risulterà particolarmente utile per rivedere l’assortimento.
Si può applicare l’analisi ABC alle vendite, alle scorte, agli ordini. Quando si usa tale strumento, è bene ricordare la legge di Pareto.
Un farmacista che volesse analizzare, per esempio, l’impatto in termini di spazio o di impegno di gestione del numero delle referenze in una determinata classe di prodotti (cosmetici, integratori e via dicendo) comincerà proprio facendosi guidare dall’analisi ABC.
Per ogni articolo, bisogna calcolare il numero di pezzi venduti e il relativo fatturato e poi si fa un elenco, a partire dai prodotti più altovendenti. Potremo dividere i prodotti in tre categorie (categoria A, B e C), mettendo in A l’80% dei prodotti più venduti, in B il successivo 15% e in C il restante 5%.
Vediamo alcune possibili applicazioni dello strumento statistico.
• Costituzione delle classi A, B, C per gli articoli di vendita, in funzione del fatturato, nell’ipotesi di una riduzione dell’assortimento.
• Formazione delle classi A, B, C per gli articoli in magazzino, in funzione del valore delle scorte, per possibile modifica della politica di acquisto e riduzione del valore dello stock.
• Fornitori e valore degli acquisti, per eventuale razionalizzazione della lista dei fornitori.
Il farmacista stesso può entrare come oggetto di verifica nell’analisi ABC delle sue aziende fornitrici, che possono valutare i loro clienti farmacisti in funzione del fatturato, ed eventualmente modificare il numero e la qualità dei contatti diretti (aumento oppure diminuzione delle visite, fino ad arrivare all’esclusione dal contatto diretto, modifica degli sconti).