Analisi di secondo livello

Le analisi di secondo livello sono quei test che richiedono prelievi di sangue o di plasma mediante l’utilizzo di dispositivi medici o siringhe

Le analisi di secondo livello sono quei test che richiedono prelievi di sangue o di plasma, mediante l’utilizzo di dispositivi medici o siringhe.

Tra le analisi di secondo livello rientrano:

  • la misurazione della pressione arteriosa con l’uso di strumenti non invasivi;
  • l’auto-spirometria per la misurazione della capacità polmonare;
  • l’analisi della saturazione percentuale dell’ossigeno attraverso l’uso di tecniche non invasive;
  • il monitoraggio, attraverso pratiche non invasive, dell’attività cardiaca e della pressione arteriosa, in collegamento con centri di cardiologia accreditati dalle Regioni sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali;
  • l’effettuazione di elettrocardiogrammi attraverso modalità di tele cardiologia, effettuati mediante un collegamento con centri di cardiologia accreditati dalle Regioni, sulla base di specifici requisiti tecnici, professionali e strutturali.

Il Decreto ministeriale del 16 dicembre 2010 stabilisce che la farmacia, per erogare questi servizi, deve garantire spazi adeguati sia per la buona conservazione e il corretto utilizzo degli apparecchi utilizzati, sia per assicurare la privacy del paziente. Se ci si avvale di infermieri e di operatori socio-sanitari, il titolare o il direttore responsabile devono anche stilare un documento in cui siano riportati i loro compiti e responsabilità (da conservare in farmacia, mentre una copia va inviata all’Asl competente). Inoltre, il titolare o il direttore sono responsabili sia della corretta istallazione, sia della buona manutenzione delle apparecchiature utilizzate, tali da garantire risultati analitici veritieri. Infine, nei locali della farmacia vanno indicate con chiarezza le tipologie delle analisi disponibili.

Le attrezzature da utilizzare per le analisi in farmacia devono essere adeguate e riportare la marcatura CE. Inoltre, il responsabile della farmacia deve rispettare scrupolosamente quanto indicato dal fabbricante nel manuale d'uso, sia per quanto attiene le modalità d’utilizzo, sia per la pulizia, sia per la loro manutenzione. I test autodiagnostici vanno poi spiegati al paziente prima della loro effettuazione, indicando qual è la differenza tra un test di prima istanza e un test effettuato in un laboratorio autorizzato. Dopo aver fatto il test, il farmacista dovrà necessariamente precisare al paziente che i risultati ottenuti dovranno essere valutati dal medico prescrittore.