Brain storming
Indica più persone che discutono presentando a ruota libera le proprie idee su un determinato problema, per individuarne la soluzione più opportuna.
Significa, letteralmente, “tempesta di cervelli” e il temine viene usato per rappresentare più persone che discutono, presentando a ruota libera le proprie idee su un determinato problema, per individuarne la soluzione più opportuna. Il metodo viene utilizzato quando un’azienda è alla ricerca di nuove idee (nuovi prodotti, ma anche spunti per risolvere problemi a prima vista molto complessi o giudicati insolubili).
Si incomincia formando un gruppo di persone che dispongono delle diverse competenze necessarie per affrontare il problema, senza riguardo per la loro posizione in azienda (non si interpellano soltanto top manager). Per la farmacia, può andare benissimo una squadra formata dal titolare e da una parte o da tutto il suo staff.
Tutti i partecipanti devono proporre soluzioni, anche paradossali, non convenzionali, di realizzazione ipotetica, esprimendosi in perfetta autonomia, liberi, soprattutto, dai vincoli della logica e delle abitudini consolidate. L’importante è produrre idee, senza censure preventive e senza verifiche.
Una volta espresse tutte le idee (l’obiettivo è che siano tante, non che siano tutte palesemente realizzabili), comincia il lavoro di analisi. Soltanto a questo punto si mette in moto la logica, si esaminano e si criticano le proposte e si scartano -dopo attenta analisi- quelle prive di fattibilità.
Le ipotesi che stanno alla base dei metodi creativi di gruppo sono il fatto che ogni persona è creativa e che le idee poco realistiche con qualche artificio spesso conducono a soluzioni produttive. Per produrre tante idee è necessario superare le inibizioni generate dalla paura di essere criticati.