Comunicazione materiale

A supportare il farmacista nel suo ruolo di educatore, oltre alla comunicazione, ci sono vetrine, espositori, opuscoli: strumenti di comunicazione materiale.

Sono molti gli strumenti che aiutano il farmacista nel suo ruolo di educatore, oltre ovviamente alla “comunicazione verbale”, cioè al colloquio con il paziente che approda al consiglio sanitario. L’offerta di servizi, cresciuta con il tempo, necessita infatti di essere divulgata, e lo si può fare sia all’esterno, sia all’interno della farmacia, con un’adeguata metodologia e con il supporto di specifici strumenti d’informazione. Importante, sempre in tema di comunicazione fisica o materiale, è innanzitutto il ruolo sostenuto dalla vetrina, uno degli elementi maggiormente memorizzati dal pubblico. Senza alcun investimento, la vetrina garantisce infatti una comunicazione impattante e immediata. È da tempo che il tema legato a questo spazio viene dibattuto, con lo scopo di rivalutarlo (pensiamo, per esempio, all’impatto di una campagna di sanità pubblica attuata utilizzando le vetrine di tutte le farmacie italiane). Le risposte finora ottenute appaiono però al momento abbastanza deludenti. Anziché trasformarla in un deposito di cartelli, spesso fuori tempo e incoerenti tra loro, cerchiamo almeno di destinare la vetrina a un’informazione coerente con il ruolo sanitario della farmacia.
Il panorama dei mezzi di comunicazione disponibili in farmacia si completa poi con l’utilizzo degli espositori e display, con l’offerta di opuscoli o depliant informativi, con l’utilizzo di schermi video dove far scorrere informazioni salutistiche. Molto utili sono poi le riviste di informazione sanitaria, che grande successo hanno riscosso nei Paesi che per primi le hanno adottate, e che anche in Italia si stanno ultimamente diffondendo. Rappresentano uno strumento d’informazione a elevata potenzialità, importante è farne un uso corretto. Collocarle in un angolo della farmacia, tra una serie di opuscoli pubblicitari, significherebbe sprecare vere opportunità. Per un loro corretto utilizzo andrebbero, invece, consegnate personalmente dal farmacista, in maniera mirata (per esempio al paziente che ha un disturbo cui fa riferimento un articolo), meglio ancora se con l’aggiunta di un commento.