Distribuzione del farmaco: Diretta, Dpc, Convenzionata
La distribuzione del farmaco Ssn in Italia è strutturata in tre modalità: Diretta (Dd), Distribuzione per conto (Dpc), Convenzionata.
La distribuzione del farmaco Ssn in Italia è ora strutturata in tre diverse modalità: Diretta (Dd), Distribuzione per conto (Dpc), Convenzionata. Nel primo caso è il Servizio sanitario nazionale che acquista direttamente il farmaco dall’industria e poi provvede a distribuirlo ai pazienti attraverso le sue strutture, per esempio gli ospedali o le Asl. Nel secondo caso, invece, è sempre il Ssn che acquista il farmaco, cercando di ottenere sconti particolari e molto più vantaggiosi rispetto a quelli di legge riconosciuti alle farmacie, e poi lo fa dispensare dalle farmacie territoriali, concordando per questo servizio un compenso calmierato (mediamente sui 5 euro a confezione). In questa maniera si superano i disagi logistici per il paziente (ospedali e Asl spesso sono lontani e offrono orari limitati) e si garantisce una distribuzione capillare. Infine c’è la distribuzione convenzionata, che è quella usuale e ben consolidata, che vede il farmacista acquistare il farmaco e poi distribuirlo al consumatore che si presenta in farmacia, venendo successivamente rimborsato dal Ssn a norma di legge, in base a una percentuale sul prezzo del medicinale.
Da più parti viene la richiesta di modificare e razionalizzare queste modalità, soprattutto la distribuzione diretta, che presenta pesanti difficoltà d’accesso alle cure farmacologiche e non pochi disagi per il cittadino, non compensati dagli effettivi risparmi ottenuti. Più di una ricerca, infatti, ha ormai evidenziato abusi e disguidi nella gestione dei farmaci, al punto che oggi non si parla più di grandi risparmi garantiti dalla Dd, ritenuti ormai soltanto ipotetici e non facilmente dimostrabili, anche perché qui i costi rientrano in una zona grigia, difficilmente documentata per bilanci approssimativi, nebulosi e per i costi indiretti (magazzino, personale, logistica, sprechi) difficilmente individuabili. Quanto passa, invece, per le farmacie è chiaro, trasparente e ben documentato, al punto che oggi i responsabili pubblici stanno virando dalla Dd verso la Dpc, non soltanto per il miglior servizio offerto al cittadino, ma soprattutto perché qui i costi sono ben definiti e individuati. Quindi, da più parti viene giudicato più profittevole ridurre la Diretta e utilizzare la Dpc, soprattutto per i farmaci innovativi ad alto costo.
Ma anche la Dpc abbisogna di essere razionalizzata, per superare le diseguaglianze di un’assistenza ormai a macchia di leopardo. Risulta, infatti, che ogni Regione, se non addirittura ogni Asl, adotta sistemi particolari, creando conseguentemente difformità di trattamento dei pazienti non giustificabili. Si evidenzia così la necessità di elaborare una nuova governance del sistema, che favorisca maggiore trasparenza, uniformità, efficienza ed effettivi risparmi.