Fringe benefit

Compensi in forma non monetaria, che consistono in beni e/o servizi a favore dei lavoratori, senza che ve ne sia l'obbligo in forza di norme di legge.

I fringe benefit sono compensi in forma non monetaria, che consistono in beni e/o servizi a favore dei lavoratori, senza che ve ne sia l'obbligo in forza di norme di legge.

Il termine deriva dall'inglese fringe (frangia, bordo, limite) e benefit (vantaggio, profitto, utile) e indica, quindi, una "retribuzione marginale" o "vantaggi indiretti”.

I fringe benefit vanno collocati nel quadro generale delle forme di retribuzione di tipo incentivante, poiché possono essere considerati come strumenti essenziali di valorizzazione della prestazione dei lavoratori e dei collaboratori.

Proviamo ad analizzare alcuni tra i più diffusi fringe benefit, consapevoli che essi, gratificando il collaboratore, lo rendono più proattivo per l’azienda.

Buoni pasto: possono essere riconosciuti ai propri dipendenti, sia a tempo pieno sia part-time, buoni da spendere negli esercizi convenzionati, dal ristorante, al bar, al supermercato, e sono cumulabili fino a un massimo di otto. Questi ticket sono esenti sino a 5,29 euro giornalieri, se in formato cartaceo, e sino a 7 euro se in formato elettronico. In pratica, l’azienda può dedurre i costi d’acquisto e detrarre l’Iva (4%), così come per il dipendente non sono soggetti a Irpef, nè a contribuzione obbligatoria Inps.

Corsi di aggiornamento: il titolare può anche omaggiare al dipendente la partecipazione a corsi di formazione, utili a far crescere le sue conoscenze professionali e occasione per sviluppare particolari specializzazioni in farmacia. Pensiamo, per esempio, ai corsi di fitoterapia, di dermocosmetica, o anche di lingue se la farmacia è in zona turistica. Il costo sostenuto per l’iscrizione è completamente deducibile dal reddito della farmacia, ma lo sono anche le spese di viaggio, vitto e alloggio qualora siano organizzati fuori sede, in quanto vanno considerati come attinenti all’attività della farmacia.

Gift card: sono molto apprezzate perché consentono un’immediata monetizzazione del premio ricevuto. Alcune consentono di soddisfare bisogni primari (Gift card supermercati, Gift card benzine), e rappresentano forme di retribuzione al lavoratore dipendente, come beni e servizi in natura. Le Carte prepagate MasterCard poi non richiedono dati personali, né conto bancario di riferimento e, inoltre, rappresentano un prodotto ideale in quanto sia deducibili dal reddito d’impresa, sia di tassazione, generalmente fino a un importo annuale di 258,33 euro per ciascun dipendente (nel 2024 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico e a 1.000 euro per gli altri lavoratori dipendenti).


I benefit più desiderati dai dipendenti

Una ricerca condotta da Ipsos Marketing, per Sodexo Benefit&Rewards Services, su 800 dipendenti del settore privato, ha permesso di conoscere quali sono i benefit più desiderati dai diretti interessati (vedasi anche l’articolo “Benefit aziendali, i consigli per azzeccarli e renderli ancora più utili”, pubblicato su pharmacyscanner.it). A fronte degli incentivi più gettonati dalle aziende (buoni pasto (70%), strumenti hi-tech (38%) e polizze assicurative 36%), ben diversi risultano i “desiderata” manifestati dai dipendenti. Ecco la classifica, utile anche al titolare di farmacia, perché gli consente di capire quali sono, in generale, i benefit preferiti.

1)    Al primo posto vengono indicati i beni a supporto della famiglia. Il 59% degli intervistati li preferisce perché consentono di far fronte alle spese di routine legate ai figli o ai parenti anziani. In particolare tra i benefit preferiti risultano il rimborso delle tasse scolastiche dei figli (23%), le agevolazioni sui libri di testo (23%), l’assistenza agli anziani (17%)

2)    Al secondo posto troviamo i servizi per la cura personale, indicati dal 54% degli intervistati (soprattutto le donne). Nell’ordine indicano il rimborso delle spese mediche (45%), i viaggi ricreativi (12%), il rimborso delle visite specialistiche (9%) e i buoni per i centri benessere (6%).

3)    Al terzo posto troviamo i servizi legati allo shopping, che testimoniano la dimensione più “umana” dell’azienda e la sua vicinanza ai bisogni personali. Nell’ordine, qui vengono indicati i coupon per la benzina (67%), le gift cards (27%) e i dispositivi tecnologici, oltre ai cesti di Natale (6%).

A seguire, ecco che cosa ancora indicano gli intervistati: al quarto posto i servizi assicurativi (47%), al quinto i buoni pasto (46%) e al sesto i rimborsi per il trasporto (42%), benefit però dati un po’ per scontati, perché legati al tempo lavorativo.