Lotto di approvvigionamento

Esprime la quantità di pezzi di un determinato articolo, che la farmacia ordina ogni qualvolta provvede al suo riordino.

Il lotto di approvvigionamento rappresenta spesso un dubbio amletico tra la tendenza a ordinare grandi quantità, per avere uno sconto maggiore, e la tendenza a ordinare poco, per ridurre il costo delle giacenze. Il lotto di approvvigionamento esprime la quantità di pezzi di un determinato articolo, che la farmacia ordina ogni qualvolta provvede al suo riordino.

Esistono diversi metodi per dimensionare il lotto di approvvigionamento, come il metodo di Wilson, che prende in considerazione il costo di emissione degli ordini (eh già, preparare l’ordine al rappresentante ha un costo che non vediamo), e il costo di mantenimento delle giacenze a magazzino. Tuttavia questi metodi risultano assai sofisticati e laboriosi da applicare in farmacia, a meno che non si voglia proprio organizzare il sistema di approvvigionamento in modo molto strutturato. Tuttavia, un modo abbastanza semplice per capire se le quantità che vogliamo ordinare siano giuste o meno, è far riferimento sia ai giorni di copertura entro i quali vogliamo avere scorte sufficienti, sia a quanti pezzi dobbiamo vendere per raggiungere il punto di pareggio.

Nella definizione del lotto di approvvigionamento non esistono soluzioni “chiavi in mano”, capaci di sostituire l’esperienza acquisita nel corso degli anni. Anzi, in questa attività la farmacia deve dotarsi di strumenti di simulazione che gli permettano di dar luogo a un dimensionamento ottimale. Ovviamente, è necessario che i dati che ci aiutano a capire cosa e quanto ordinare siano condivisi con tutte le altre funzioni aziendali coinvolte: ovvero i dipendenti al banco, perché sono loro a conoscere i clienti e ad avere con loro un rapporto costante, come pure il titolare, alias il responsabile acquisti, oltre al magazziniere, alias responsabile dell’approvvigionamento, che sulla basse dei dati deve elaborare le proposte di riordino.