Mutuo

Contratto con cui l’istituto di credito eroga una somma in un’unica soluzione a fronte della sua restituzione, con gli interessi, in rate periodiche

Il mutuo costituisce la forma più tradizionale di finanziamento. È un contratto con il quale l’istituto di credito eroga a favore del mutuatario una somma di denaro in un’unica soluzione, mentre il mutuatario s’impegna alla sua restituzione, con l’aggiunta dei relativi interessi, in rate periodiche secondo un piano di rientro concordato.

Generalmente la durata del mutuo è di medio-lungo termine (può arrivare anche a 25-30 anni).

La forma di mutuo più diffusa è il mutuo ipotecario, che viene erogato in occasione dell’acquisto di un immobile, solitamente per scopi abitativi. La restituzione del mutuo avviene mediante il pagamento di rate, comprendenti quota capitale e interesse, secondo quello che viene definito piano d’ammortamento.

Dal punto di vista della garanzia il mutuo può essere:

ipotecario, quando è garantito dall’ipoteca su un immobile (solitamente quello oggetto dell’acquisto);
chirografario, quando la garanzia è costituita soltanto da una o più fidejussioni.

Ovviamente nel caso di mutuo ipotecario il costo per la sua erogazione è molto più alto e ciò è dovuto alla somma delle seguenti spese:
• provvigioni della banca per l’istruttoria
• spese di perizia dell’immobile, finalizzate a conoscere il suo valore commerciale
• premi di assicurazione per salvaguardare l’immobile dato in garanzia
• spese notarili, comprendenti sia l’onorario del notaio, sia le spese di iscrizione ipotecaria
• imposta sostitutiva, molto più pesante nel caso l’immobile da acquistare non costituisca la prima casa del mutuatario
• eventuali premi di assicurazione da versare per la polizza di protezione, che servono a garantire la banca, attraverso la stipulazione di una polizza vita, per il rischio di decesso del mutuatario o di sua invalidità o di perdita del posto di lavoro.

Per avere una misura sintetica di queste spese occorre considerare il TAEG, che è l’indice con cui si esprime il costo complessivo del prestito, mentre il TAN esprime soltanto il tasso di interesse.

Il tasso di interesse pattuito per il mutuo può essere:
• fisso, che quindi non cambia per tutta la durata del prestito;
• variabile, cioè agganciato a un parametro di mercato -in genere l’Euribor- che lo fa variare trimestralmente o semestralmente, a seconda di quanto pattuito tra cliente e banca (pertanto il tasso di interesse sul mutuo è pari all’Euribor del periodo più una maggiorazione chiamata spread. Per esempio: se l’Euribor è uguale al 2% e lo spread concordato con la banca è il 3%, il tasso sarà del 5% e varierà periodicamente nella stessa misura dell’Euribor);
• misto, quando la banca dà al cliente affidato la possibilità di modificare nel corso del contratto alcune modalità del tasso.