Negoziazione con i collaboratori

Il rapporto con i collaboratori può comportare una negoziazione, in aspetti quali la definizione dei compiti e la retribuzione.

È inevitabile che ci siano trattative anche con i collaboratori, sulla definizione per esempio dei compiti e del sistema retributivo. Ecco alcune raccomandazioni sull’atteggiamento che un capo deve avere nel dialogo con il dipendente:

• La prima regola è il rispetto per il collaboratore come lavoratore e come persona
• Ascoltare sempre con molta attenzione ogni sua richiesta, sfogo, osservazione, anche se dovesse essere fatta un po’ “sopra le righe”, in momenti di stanchezza o di nervosismo
• In caso di richieste di ogni tipo, dare sempre una risposta. Se fosse negativa, spiegare il perché. Se fosse difficile dare una risposta immediata, informare il collaboratore che desidera prima fare una riflessione, pensarci sopra.
• Ricordarsi che la qualità del contributo di ogni collaboratore è in funzione dei riconoscimenti alla validità del suo lavoro
• Non mancare mai di lodare una buona performance
• Tenere in mente le piccole parole che valgono tanto: “grazie, per favore, ottimo lavoro, congratulazioni, mi piace”.
• Il lavoratore trattato bene, a sua volta tratta bene i clienti.

La quasi totalità delle imprese si impegna di solito per trovare collaboratori validi e capaci. Quello che manca molto spesso non è il personale, bensì il talento. È molto importante, nella fase di ricerca e selezione, tener presente che le persone assunte oggi rappresentano il futuro dell’impresa domani. Trovare dipendenti motivati e disponibili e mantenerli nel proprio staff è, quindi, un fattore fondamentale per avere successo. Le imprese più avanzate cercano di assumere le persone migliori che, rispetto alla media, forniscono performance assai superiori, anche in confronto con la retribuzione che percepiscono, fanno registrare un minor turnover e non gravano sui costi di formazione e di tirocinio.
Contrariamente a quanto si è indotti a pensare, l’aspetto retributivo è soltanto uno degli elementi da considerare nell’ambito della gestione dei dipendenti. Essi devono avere la consapevolezza di appartenere a una organizzazione degna di questo nome, di svolgere un ruolo e un’attività appagante e di offrire un servizio prezioso. Il personale di un’impresa può rappresentare il principale e più rilevante vantaggio competitivo. Jeff Bezos, fondatore e Ceo di Amazon, afferma: “Cerchiamo persone che abbiano una naturale propensione a concentrarsi con tutte le loro forze sul cliente”.

Un’impresa deve, pertanto, far comprendere ai suoi dipendenti che non lavorano per l’impresa stessa o i suoi azionisti, ma per il cliente. Sam Walton, fondatore di Wal-Mart, prima multinazionale al mondo per numero di dipendenti, era solito affermare al suo personale: “Il cliente è al posto di comando di ogni impresa. Egli può decidere di licenziare tutti in qualsiasi momento. Semplicemente andando altrove a spendere i suoi soldi.” Sempre a questo proposito, Gary Campbell Comer, imprenditore nel settore dell’abbigliamento, istruiva così i suoi dipendenti: “Non preoccupatevi di ciò che è meglio per l’azienda, preoccupatevi di ciò che è meglio per il cliente”. Un’altra conferma arriva dal Ceo della Southwest Airlines, che assumeva soltanto persone che come lui amassero rendere felici i clienti. Gli addetti ai rapporti con il pubblico dovevano possedere entusiasmo e gioia di vivere. Chi non disponeva di queste caratteristiche, al massimo poteva andar bene per la contabilità.