Planogramma: come disporre i prodotti

Tecnica di esposizione dei prodotti negli scaffali, elaborata per descrivere le marche in modo coerente sia per il cliente, sia per il farmacista.

È importante saper abbinare prodotti sinergici e complementari anche a livello visivo, sia per rendere manifesta la proposta della farmacia, sia per facilitare il cliente nella scelta e nell’atto d’acquisto e, insieme, per aiutare il farmacista e i suoi collaboratori nel ricordare in fretta gli abbinamenti e la complementarità dei prodotti esposti, anche ai finii del cross selling. Il planogramma rappresenta così la tecnica di esposizione dei prodotti negli scaffali, elaborata per descrivere le marche in modo coerente sia per il cliente, sia per il farmacista. È uno strumento che aiuta a definire l’allestimento, ottimizzando gli spazi, il numero delle referenze esposte, in base ai piani di marketing adottati. Pertanto, il suo obiettivo è migliorare la visibilità del brand e incrementare la coscienza di marca.
Il planogramma va ideato in base ai programmi stagionali di esposizione, tenuto conto sia dei dati di vendita dei vari reparti in generale, sia di quelli specifici della propria farmacia. Se consideriamo che l’assortimento che compone l’offerta è un elemento dinamico, diventa allora necessario per il farmacista provvedere a monitorare periodicamente l’andamento delle vendite, in modo da modificare l’esposizione sulla base dei dati così evidenziati. Pertanto, il planogramma va elaborato considerando la relazione spazio/fatturato/margine e poi definendo, sulla base di queste relazioni, come modificare i diversi spazi espositivi. Sono queste regole adottate costantemente nella Grande distribuzione organizzata, che devono ormai entrare anche nelle strategie di marketing e merchandising dell’azienda farmacia.
Ovviamente, il planogramma deve fondarsi sia sui bisogni dei consumatori, sia sulle caratteristiche dello specifico bacino d’utenza. Quindi, ogni farmacia deve attentamente analizzare le motivazioni d’acquisto della sua clientela e poi favorirle con una esposizione correlata. Infatti, è il consumatore, in ultima analisi, che deve idealmente guidare e determinare il planogramma