Selezione di un nuovo collaboratore

Il processo finalizzato all'inserimento di un nuovo collaboratore coinvolge aspetti di natura economica, legale e psicologica e si svolge in diverse fasi.

Processo, attivato dalla funzione "risorse umane", finalizzato all'inserimento di nuovi dipendenti in azienda, per ricoprire determinati ruoli e mansioni. Questo implica che il soggetto deve essere in possesso di determinate competenze, capacità e abilità, per avvicinarsi il più possibile al profilo ricercato per quella specifica posizione.

È un fenomeno che comporta risvolti di natura:
• economica (incontro tra domanda e offerta di lavoro)
• legale (contratto giuridico di lavoro)
• psicologica (valutazione delle caratteristiche dei candidati).

La selezione del personale svolge almeno tre funzioni:
• raccolta di informazioni (esperienze, condizioni economiche, caratteristiche fisiche, comportamenti culturali, dei candidati)
• scelta del candidato e decisione di assunzione
• valutazione, durante il periodo di prova, del comportamento e delle capacità nell’adempimento dei compiti affidati.

Nella fase di colloquio di selezione bisogna far emergere sia i lati positivi, sia quelli negativi del candidato, per poter fare un’analisi abbastanza oggettiva dei rischi e delle opportunità che offre l’inserimento di quella per¬sona. Solo così potremo fare una valutazione generale e oggettiva del candidato e arrivare a una decisione ponderata.

Il colloquio di successo è un processo fatto di strategie e tattiche ben precise, che permettono di capire a fondo la persona che si ha di fronte.

In sede di incontro durante lo svolgimento del colloquio di selezione, devono essere considerati i seguenti aspetti:
- prima impressione: essa può, in alcuni casi, pregiudicare l’andamento dell’intero colloquio. Al momento della stretta di mano entrambi i soggetti, selezionatore e candidato, creano immediatamente un’immagine l’uno dell’altro. Il modo di vestirsi, di presentarsi o semplicemente il modo di accomodarsi alla scrivania sono indicatori da tenere presente: spesso prestiamo più attenzione a ciò che viene detto rispetto ai comportamenti non verbali, dimenticandoci che sono proprio questi ultimi a condizionarci maggiormente. Per tale motivo il selezionatore deve appuntarsi immediatamente alcuni aspetti comportamentali che lo hanno particolarmente colpito, sia positivi, sia negativi: una volta terminato l’incontro sarà utile rivedere gli appunti.


- Esperienza pregressa: per mettere a proprio agio il candidato, si può iniziare chiedendogli di riassumere brevemente la sua esperienza pregressa, sia formativa sia lavorativa, cercando di non interrompere la sua esposizione. È importante, in questa fase, prestare attenzione alla coerenza e linearità del racconto: spesso i punti da approfondire scaturiscono da incongruenze o da omissioni volontarie del soggetto sul suo trascorso. Fondamentale anche il modo in cui il candidato parla di sé: molto probabilmente una persona dal carattere sicuro e determinato non si lascerà sfuggire passaggi e, anzi, calcherà molto la mano sulle sue esperienze sottolineando il proprio percorso con particolare enfasi. Al contrario, una personalità insicura potrà fermarsi diverse volte cercando magari un accenno di consenso da parte dell’interlocutore, oppure potrà descrivere le varie esperienze con superficialità.