Tessera professionale europea (EPC)

Procedura elettronica grazie alla quale il professionista può richiedere il riconoscimento delle proprie qualifiche professionali in un altro paese Ue.

Da gennaio 2016 l'Italia ha recepito la Direttiva 2013/55/Ue che disciplina e facilita la mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione. Sono cinque le categorie per le quali è stata introdotta la la Tessera professionale europea  (Epc), e tra queste ci sono anche i farmacisti. Questo sistema, pur non modificando le regole nazionali, semplifica le procedure e favorisce maggiore integrazione.

La Tessera professionale europea (Epc) è stata introdotta per cinque categorie professionali: infermieri responsabili dell’assistenza generale, fisioterapisti, guide alpine e farmacisti. La nuova Direttiva mira a rafforzare il mercato interno e a promuovere la loro libera circolazione, garantendo un più efficace ed efficiente sistema di reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali.
La Tessera professionale europea rappresenta una procedura elettronica (quindi non un “tesserino” vecchia maniera), grazie al quale il professionista che ne faccia richiesta può ottenere il riconoscimento delle proprie qualifiche professionali all’estero, in un altro Paese dell’Ue. Il professionista che intenda usufruire di questa nuova opportunità dovrà collegarsi al sito http://europa.eu/youreurope/citizens/index_it.htm e inserire i documenti e le qualifiche richieste dal sistema. È possibile utilizzare la procedura sia quando si intenda esercitare la professione all’estero su base temporanea o occasionale (mobilità temporanea), sia se si desidera stabilirsi in altro Paese UE in modo permanente (stabilimento). In quest’ultimo caso, è possibile che venga richiesta dal Paese ospitante l’iscrizione all’Albo professionale dove si fa richiesta di stabilimento, o che vengano pretesi controlli, come prove attitudinali o tirocini di adattamento, e documentazioni supplementari, prima di poter incominciare a lavorare. I tempi di rilascio della Tessera potranno variare, secondo le prime indicazioni, da un mese per le richieste di esercizio temporaneo, a massimo di tre-quattro mesi per chi intenda stabilirsi definitivamente in un altro Paese, o nel caso in cui il Paese ospitante richieda ulteriori documentazioni.

Va sottolineato che il rilascio della Tessera professionale europea non conferisce alcun diritto automatico all’esercizio della professione, se esistono requisiti o altre procedure di controllo già vigenti nello Stato membro ospitante, ovvero se sussiste il mantenimento di disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che prevedano un regime particolare, giustificato da motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza e di sanità pubblica. Ciò interessa in particolar modo la figura professionale del farmacista, per il quale la nuova normativa prevede la libera circolazione e la libertà di stabilimento, senza però che ciò alteri in alcun modo la legislazione inerente le procedure di stabilimento delle farmacie.
Nella nuova normativa viene poi previsto un quadro comune di formazione e aggiornamento, con prove di formazione comuni per il riconoscimento delle qualifiche professionali, oltre a valorizzare conoscenze e competenze professionali acquisite nel Paese di origine, come per esempio il riconoscimento del tirocinio professionale svolto in un altro Stato, rispetto a quello dove si intende svolgere la professione.
Inoltre, al fine di armonizzare il perimetro delle competenze professionali del farmacista tra gli Stati membri dell’Ue, viene ampliato l’elenco delle attività professionali attribuibili alla professione del farmacista europeo. Vengono, così, riconosciute le nuove attività che il farmacista già oggi svolge in farmacia, affermando così competenze e qualificazioni che gli danno un ruolo sempre più definito all’interno del Sistema sanitario e tra le professioni sanitarie. In particolare, vengono evidenziate tra le nuove competenze, l’approvvigionamento, preparazione, controllo, immagazzinamento, distribuzione e consegna di medicinali sicuri e di qualità nelle farmacie aperte al pubblico; la diffusione di informazioni e di consigli sui medicinali in quanto tali, compreso il loro uso corretto; la segnalazione alle autorità competenti degli effetti indesiderati dei prodotti farmaceutici; l’accompagnamento personalizzato dei pazienti che praticano l’automedicazione; il contributo a campagne istituzionali di sanità pubblica.
La nuova normativa è certamente una novità positiva, perché consente di aumentare il grado d’integrazione tra i cittadini e i professionisti dell’Unione Europea, favorendone l’interscambio e, soprattutto, la mobilità lavorativa. Ciò avrà maggior immediato impatto laddove esistono opportunità lavorative molto superiori rispetto alla domanda interna del mercato del lavoro. È il caso, per esempio, emerso in questi anni degli infermieri che, grazie alle nuove competenze professionali richieste soprattutto nel Regno Unito, hanno grandi opportunità lavorative in quella nazione.

La Tessera europea del farmacista, in particolare, riconosce legalmente la qualifica professionale al farmacista che intenda prestare la propria opera in un altro Paese dell’Unione europea. Può così usufruire di un processo semplificato di riconoscimento e ottenere più celeri procedure sia per la libera circolazione, sia per le opportunità di occupazione. Inoltre, ora è possibile anche svolgere il tirocinio professionale pre-laurea in un altro Stato membro Ue e, dietro determinate condizioni, anche in un Paese terzo.
Ampliate, infine, rispetto alla normativa precedente le attività professionali “comuni” del farmacista europeo, che risultano così definite (in corsivo le nuove competenze):
e) approvvigionamento, preparazione, controllo, immagazzinamento, distribuzione e consegna di medicinali sicuri e di qualità nelle farmacie aperte al pubblico.
g) diffusione di informazioni e di consigli sui medicinali in quanto tali, compreso il loro uso corretto.
g-bis) segnalazione alle autorità competenti degli effetti indesiderati dei prodotti farmaceutici;
g-ter) accompagnamento personalizzato dei pazienti che praticano l’automedicazione;
g-quater) contributo a campagne istituzionali di sanità pubblica.

Per i farmacisti italiani, soprattutto per i più giovani, spesso già in possesso di esperienze di studio all’estero dove hanno acquisito una buona padronanza delle lingue straniere, la nuova normativa potrà rappresentare una ulteriore opportunità di scelta, nel ventaglio delle prospettive occupazionali di alta qualificazione.