Titoli di credito
Sono strumenti contenenti una dichiarazione e incorporano un diritto letterale e autonomo
Un titolo di credito esplicita un rapporto tra due soggetti, cioè tra debitore e creditore. Esso è un documento contenente una dichiarazione e incorpora un diritto letterale e autonomo, che può essere esercitato dal possessore del documento.
Un titolo di credito svolge principalmente due funzioni:
1) costituisce il mezzo necessario e sufficiente per la costituzione e l’esercizio del diritto incorporato nel documento
2) costituisce il mezzo tecnico indispensabile per la circolazione del diritto menzionato nel documento.
Vi è un legame tra il documento e il diritto in esso contenuto. Il rapporto giuridico di credito sottostante (rapporto fondamentale), infatti, dà origine al diritto incorporato nel titolo (diritto cartolare).
Una volta emesso il titolo di credito, il rapporto fondamentale, pur essendo la causa di emissione del titolo, non influenza più il diritto cartolare, che assume così le caratteristiche di autonomia. Un titolo di credito, infatti, vive di vita propria e rappresenta un diritto nuovo, che si astrae completamente dal rapporto fondamentale da cui ha tratto origine.
I titoli di credito si possono classificare con diverse modalità, in relazione alla loro funzione circolatoria. Infatti, abbiamo:
• Titoli al portatore: si trasferiscono con la semplice consegna;
• Titoli all’ordine: si trasferiscono mediante girata (per esempio, gli assegni e le cambiali);
• Titoli nominativi: si trasferiscono con la girata e con l’annotazione del nuovo beneficiario sui registri dell’emittente (per esempio, le azioni).
In relazione poi alla loro causa d’emissione, si distinguono in:
• Titoli causali: sono quelli che menzionano il rapporto fondamentale (per esempio, i titoli rappresentativi di merci);
• Titoli astratti: sono quelli sui quali non appare il rapporto che ha dato vita al titolo (per esempio, gli assegni e le cambiali).
E ancora, in relazione al contenuto della dichiarazione cartolare si distinguono in:
• Titoli cambiari: rappresentano promesse di pagamento e sono emessi nell’ambito di una transazione commerciale (per esempio, cambiali e assegni);
• Titoli obbligazionari o di prestito: sono titoli di massa e attribuiscono al loro possessore la partecipazione a un prestito emesso da una società o da un ente (per esempio, le obbligazioni, i B.O.T. e quasi tutti i titoli pubblici);
• Titoli di partecipazione: sono quei titoli che attribuiscono al loro possessore una quota di partecipazione al capitale di una società o di un ente (per esempio, le azioni);
• Titoli rappresentativi di merci: questi titoli attribuiscono il diritto alla consegna delle merci indicate nel documento, nonché il potere di poterne disporre (per esempio, fede di deposito, nota di pegno e polizza di carico);
• Titoli atipici: nel mondo commerciale e dell’alta finanza nascono sempre nuovi tipi di titoli che generalmente attribuiscono una partecipazione a qualche operazione d’investimento, diversa dalle azioni o dalle obbligazioni.